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Discorsi Da Solo

-La signora dell'acero rosso

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“Discorsi Da Solo”, Seconda Stagione
L’Associazione studentesca Artwhere, sotto la Direzione Artistica di Eugenio Ripepi, organizza la Seconda Stagione Dams “Discorsi Da Solo”, rassegna teatrale in cui si alterneranno artisti di fama e giovani talenti, entrambi in cimento con la medesima difficile arte del monologo.

Gli spettacoli proposti si svolgeranno tra Novembre e Dicembre 2008 nel Teatro Eutropia dello Spazio Italo Calvino del Polo Universitario Imperiese, in via Nizza 8.

Aprirà i battenti giovedì 13 Novembre la Compagnia Torcigatti con lo spettacolo Non c'è musica in Finlandia di e con Dario Benedetto. Che rapporto c'è tra la pornografia e le persone? Che risposta dare alla crescente e massiccia dose di pornografia che invade il web e tutti i canali di comunicazione? Quale parallelismo ha con la politica? Quando è nata e perché ha un successo così globale? Thomas Turbato è nato il 12 giugno 1972, giorno in cui la storia dei costumi cambiò. Per sempre. A New York si proietta per la prima volta nella storia un film a luci rosse girato con attori e attrici. Veri. Con un regista che ha fatto il parrucchiere per vent'anni, assimilando desideri, aspettative e delusioni delle donne americane degli anni ‘70. La vita di Thomas Turbato viene percorsa dalla sua infanzia alla sua adolescenza, al suo diventare uomo. Parallelamente, emerge con sottigliezza la vera storia della pornografia, con le sue contraddizioni. Registri e situazioni si alternano, grazie a un abile gioco di luci che trasporta gli spettatori sul banco del tribunale di chi giudica, condanna, vive e soffre il porno. Da Nixon a Reagan, da Ilona Staller a John Holmes fino a Moana Pozzi e ai giorni nostri. Divi amati di nascosto e odiati pubblicamente. La pornografia c’è. Vive. Evolve. E noi facciamo finta di non saperlo. Con un linguaggio ironico e tagliente, comico e surreale, Thomas Turbato affronta l’erotismo con delicatezza e fantasia. Tutto è avvolto da musica, ritmi e melodie, attraverso un percorso di luci. Nessuna parola sconveniente, solo una surreale satira dei costumi sessuali. Le musiche dello spettacolo sono composte ed eseguite dal vivo da Gianni Denitto.

Il secondo appuntamento porterà a Imperia uno tra gli attori più apprezzati nel panorama del teatro di ricerca: Oscar De Summa presenterà giovedì 20 novembre il suo Riccardo III, un monologo dall'omonima opera shakespeariana, attento a ripercorrere la scalata al potere del Duca di Gloucester. Grottesco come Ubu, riflessivo come Amleto, astuto come Jago, rivoluzionario come Danton. Riccardo III non è niente in sé, e proprio per questo può diventare tutto, adattarsi alle forme, cambiare aspetto e modi, per essere esattamente ciò che serve, ciò che è necessario per conquistare il potere, per poterlo mantenere. Ma il potere per Riccardo non è una definizione astratta, un concetto, un simbolo. No! Per Riccardo è una cosa precisa, che si può prendere in mano, mettere sulla testa, ha un peso, una forma: è la corona. E lui la cerca, la chiede, la desidera, la supplica, “… quella corona di oro massiccio, intarsiata dai maestri orafi d’Inghilterra, con le pietre più preziose mai conosciute…”. Riccardo non desidera nient’altro. E come tutti quelli che hanno delle certezze… procede, come tutti quelli che hanno degli obiettivi… procede. Mette in moto il Grande Meccanismo della Storia, la Macchina Micidiale della Storia, convinto di poterla dominare fino alla fine…ma ahimè… questo buffone risoluto a divenir scellerato non ha fatto i conti con una cosa, che non è fuori di lui, ma dentro: la sua coscienza, che si rivela in sogno a predirgli la fine. Era sicuro di averla debellata, di averla estirpata, evirata ma questa come una fenice è di nuovo lì a ricordargli il più semplice dei proverbi: si raccoglie sempre e solo ciò che si semina!

Venerdì 28 Novembre il Teatro Belli di Roma, che vanta la direzione artistica di Antonio Salines, sarà ospite della rassegna con lo spettacolo Gli Occhi al Cielo, interpretato da Francesca Bianco per la regia di Carlo Emilio Lerici. Due voci, un monologo. Le voci di due madri, lontane nel tempo, lontane nel carattere e lontane nella realtà che stanno vivendo. Una madre Giapponese che vive a Kokura nell’Agosto del 1945, la città scelta come obiettivo della prima bomba atomica e poi, a causa di un improvviso temporale, risparmiata all’ultimo istante. E una madre che vive a Manhattan e lavora alle Twin Towers nel settembre 2001. Due madri che pensano e si muovono specchiandosi nel cuore e negli occhi dei loro figli. Due madri che raccontano in modi diversi la loro esperienza resa simile, identica, dal filo sottile della paura e del dolore che attraversa gli anni e lo spazio. Un'esperienza che mischia la finzione scenica con la realtà storica e di cronaca degli avvenimenti che fanno da sfondo alla narrazione. Dove il vero e il verosimile formano la traccia che porta gli spettatori dietro l'unica realtà oggettiva: il dolore delle vittime di tutte le guerre.

Elephant Underground verrà rappresentato venerdì 5 Dicembre da Luca Ferri e la sua compagnia, che porterà in scena le diversità di John Merrick, il protagonista del film Elephant Man, a cui lo spettacolo è ispirato. Elephant Underground tocca il difficile tema della diversità, riscoprendo i profondi segreti della dignità dell’individuo. Il protagonista, non solo viene escluso dalla società in quanto anormale, ma vede addirittura negata la sua condizione di essere umano. Chi è diverso viene allontanato, dimenticato e nascosto. Elephant Underground idealmente ricrea una città sotterranea dove ogni individuo emarginato reinventa la sua piccola cellula vitale. La storia di Joseph Merrick è in realtà il pretesto del protagonista per porre agli spettatori domande e temi su cui riflettere : la condizione dell'individuo solo, contro la moltitudine; la diversità; l'emarginazione; la malvagità umana; la sofferenza di chi subisce in silenzio; perché John è un eroe; la forza della speranza, dei sogni e dei ricordi; i limiti degli esseri umani. La deformità del protagonista non è resa visibile dall’attore, ma ne rimane il ricordo nel suo movimento e nella sua struttura fisica. Un’accurata ricerca e approfondita analisi hanno permesso alla vicenda dell’Elephant Man di essere riscritta tra gli spazi del monologo teatrale, contestualizzandolo all’idea del progetto.

Discorsi da Solo si concluderà giovedì 11 Dicembre con lo spettacolo La Signora Dell'Acero Rosso del noto drammaturgo contemporaneo Dario G. Martini, interpretato da Giorgia Brusco per la regia di Eugenio Ripepi, direttore artistico della rassegna. Un uomo ha scritto le parole di una donna. Lo ha fatto sollevando la polvere degli intenti. In punta di piedi. E la donna ha abbassato quesiti eterni per la mira di orecchie umane. Un bagaglio ancestrale. Una docta ignorantia, il sapere di non sapere che figlia il domandare. Implode la luce del dogma, avversario dell’indagine, si accende il buio del dubbio, unica sortita maieutica. Il testo di Martini è stato oggetto di molte polemiche per la particolarità dello spinoso tema affrontato dall’autore: i rapporti sessuali con i diversamente abili. La Signora dell’Acero Rosso è imputata in un Tribunale quasi metafisico. Come se il giudizio pendesse da un’autorità più elevata rispetto al contesto terreno. E l’Oltre non si smaschera, pirandellianamente umanizzato. La Signora è sola, l’epifania della sentenza non ci sarà: è l’arbitrio degli spettatori. Senza istinti moraleggianti, saranno chiamati uno ad uno nel loro intimo pensiero e pre-pensiero. Pure seduti gli uni accanto agli altri, si troveranno soli anch’essi di fronte all’imputata. E qualcuno forse distinguerà i contorni d’ombra dell’Acero Rosso. Gli studenti del Dams parteciperanno all’allestimento: le scene e le luci sono curate da Fabio Zenoardo e Francesca Cugusi, i costumi sono di Aurora Cataldo. La direzione musicale della pièce sarà affidata al grande artista Claudio Lugo, direttore artistico di importanti manifestazioni internazionali e docente del Dams di Imperia, coadiuvato dagli studenti del suo GRM, il Gruppo di Ricerca Musicale Dams. L'evento è presentato da Artwhere in anteprima nazionale, e per l'occasione verrà organizzato all'interno delle aule universitarie un incontro con l'autore Dario G.. Martini, che risponderà sulla drammaturgia della sua controversa opera introdotto dal Presidente del Dams prof. Roberto Trovato.

Il ricco calendario di Discorsi da Solo non è l'unico punto rilevante. La rassegna ha in programma approfondimenti e incontri con gli attori che si avvarranno della presenza e della collaborazione del Presidente prof. Roberto Trovato. Inoltre nel foyer dello Spazio Italo Calvino nelle serate delle rappresentazioni si svolgeranno esposizioni di arte contemporanea, dirette dalla studentessa del Dams Elisa Furini. Discorsi da Solo è un progetto finanziato dall' A.R.S.S.U. di Genova e perciò, grazie anche alla collaborazione col Polo Universitario Imperiese, gli spettacoli rappresentati negli spazi universitari saranno come di consueto gratuitamente offerti al pubblico, questa volta da Artwhere, che intende così dare un segnale significativo della vitalità artistica e culturale dell'Università di Imperia e dei suoi studenti.
Comunicato stampa