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Titolo:
MOVIEMENT: David Lynch
Viaggio nel cinema della precognizione e del Tempo


Direzione Editoriale: Costanzo Antermite, Gemma Lanzo
Casa Editrice: Gemma Lanzo Editore
Pagine: 80
Prezzo: 10,00 euro
Sito internet: www.moviementmagazine.com
David Lynch
Twin Peaks
Mulholland Drive
Intervista ai curatori: Costanzo Antermite e Gemma Lanzo

Nel 2008 Costanzo Antermite e Gemma Lanzo, due critici e studiosi di cinema, hanno dato vita ad una nuova realtà editoriale indipendente: una collana cinematografica chiamata Moviement. La prima monografia pubblicata sotto questa etichetta è dedicata al regista - sceneggiatore, musicista, pittore - David Lynch, autore di capolavori del cinema quali The Elephant Man (1980), Velluto blu (1986), Una storia vera (1999), Mulholland Drive (2001), oltre alla serie televisica I segreti di Twin Peaks (1990-1991). Il libro è composto da una serie di saggi, articoli ed interviste su i vari aspetti che caretterizzano la produzione dell'eclettico regista di Missoula, oltre ad un ricca galleria di fotografie in bianco e nero. Il libro è molto interessante, abbiamo perciò voluto approfondirne la genesi con i creatori di Moviement, Costanzo Antermite e Gemma Lanzo.

Come vi siete conosciuti e come è nato Moviement?
Gemma Lanzo (G.L.) - Ci siamo conosciuti tramite degli amici in comune. Io ero rientrata da Londra, dove ho studiato Storia del cinema e ho conseguito un Master in Multimedia: Production and Theories e Costanzo curava all’epoca una collana di cultura cinematografica per una piccola casa editrice manduriana. Ci siamo messi subito a parlare di cinema e capito che la pensavamo in modo simile su un mucchio di cose. A parte i numerosi nomi di attori e registi “preferiti” tipo David Lynch, Stanley Kubrick, i fratelli Coen, Maya Deren, Chris Marker...

Costanzo Antermite (C.A.) - oppure allargando il “canone occidentale” ad autori di grandissimo rilievo ma non altrettanto popolari come Kira Muratova, Bela Tarr, Aleksandr Sokurov, come anche il grande documentarista Frederick Wiseman e in un ambito più sperimentale Angela Ricci Lucchi e Yervant Gianikian che riescono a fare grande cinema attraverso l’uso creativo del found footage.

G.L. - Costanzo conosceva molto bene un libro che secondo me è la base per chi vuole studiare cinema, che è poi stato il manuale su cui ho studiato: Film Art: An Introduction (Cinema come Arte. Teoria e prassi del film) di David Bordwell e Kristin Thompson. Qualche mese dopo l’idea di far nascere Moviement, una pubblicazione che trattasse di cinema facendo vedere tutti gli aspetti del film, ovvero le immagini, il suono, il montaggio, le connessioni con il mondo dell’arte, della letteratura e della musica. A questo si unisce la convinzione comune che gli arpeggi non si addicano molto a chi vuole leggere per conoscere e che questa pubblicazione dovesse essere “accessibile” ai più… per quanto riguarda la “forma” altrettanto importante avevamo in mente un’impostazione grafica ben precisa, chiara, pulita ma con stile. Abbiamo lavorato molto a tutto ciò. In un mondo governato dalle immagini, penso che una copertina senza immagini risalti di più… poi avranno tutte colori diversi…

C.A. - concordo con quello che dice Gemma, vorrei aggiungere per completare il quadro delle connessioni con il cinema la filosofia, che negli ultimi anni è diventata un approccio ermeneutico indispensabile per comprendere il cinema ovvero la natura delle immagini in movimento intesa come terreno privilegiato d’indagine filosofica.

Tra i tanti regista, come mai avete deciso di "esordire" proprio con David Lynch?
G.L. - David Lynch è un grande artista. Forse abbiamo deciso di debuttare con David Lynch, perché l’intera idea è nata un po’ pensando a lui. Volevamo comunque uscire con una forte asserzione. Il cinema di David Lynch è una forte asserzione…

C.A. - è di fortissimo impatto visivo. Basti pensare a Mulholland Drive o all’ultimo Inland Empire ma anche di grande suggestione di “pensiero” come traspare dalla lettura delle sue note autobiografiche nel recente Catching the Big Fish: Meditation, Consciousness, and Creativity.

David Lynch è sicuramente uno degli autori più personali del cinema contemporaneo, uno dei pochi che si possano definire veri e propri artisti. Per analizzare la sua opera vanno quindi sempre tenuti presenti tutti gli aspetti della sua arte, dalla musica alla pittura. Questa penso sia proprio il fattore di maggior pregio della vostra pubblicazione: l'analizzare Lynch a 360 gradi. Per ottenere questo come vi siete organizzati?
G.L. - Il nostro modo di lavorare è molto semplice. Prima naturalmente c’è uno studio approfondito sull’autore in questione, poi la scelta a grandi linee delle tematiche che vogliamo siano trattate nei vari saggi, i vari aspetti, quello filosofico, pittorico, musicale etc. Da qui partono poi le richieste di collaborazione ai vari autori. Per quanto riguarda il numero su David Lynch, ci sono articoli scritti appositamente ed altri già pubblicati su riviste specializzate in lingua inglese, per cui inediti in Italia. Il saggio Angoscia e nulla ad esempio è stato appositamente scritto dal Prof. Michael O’Pray, (mio professore di Avant-garde cinema e di Animation). Abbiamo comunque accuratamente riportato nelle note i saggi già precedentemente pubblicati.

Personalmente ho trovato il vostro libro molto chiaro, comprensibile anche dai non addetti ai lavori. È anche vero però che a volte si percepisce un po' di eterogeneità tra i vari articoli: se il saggio su Twin Peaks, ad esempio, è molto scorrevole, lo stesso non può dirsi di quello sul "perturbante" che sicuramente è diretto ad un lettore più attento. Quando avete preparato il libro quale è stato il vostro target di riferimento?
G.L. - Quello che dici ci fa molto piacere, perché è proprio quello che volevamo ottenere con Moviement. Il nostro target di riferimento è sicuramente chiunque abbia intenzione di allargare la propria conoscenza sulla settima arte. All’interno di un testo ci sono sempre livelli di lettura differenti. Penso che tutti i saggi di Moviement si possano leggere e “leggere” di più… se mi spiego… un po’ come Pulp Fiction, più lo guardi più lo capisci... Vorrei aggiungere un aspetto molto importante di Moviement che riguarda le professioni del cinema. Un film è “fatto” dal regista ma anche dagli attori, sound designers, montatori, direttori della fotografia, costumisti, etc. Tutte queste professioni sono fondamentali. La sezione “Conversazioni” è dedicata a loro perché è anche grazie alle loro parole che si può comprendere la costruzione filmica. È una sezione inoltre che appassiona e incuriosisce. Penso a quanto insegni sul montaggio il libro di Walter Murch "In un batter d’occhi. Una prospettiva sul montaggio cinematografico nell’era digitale". Con la sezione “Film Analisys” invece abbiamo voluto dedicare un intero spazio all’analisi di un film. Una caratteristica di Moviement è che molto spesso a parlare sono esperti di diverse discipline che espongono le loro “insight”, delle visioni interne, delle intuizioni improvvise. Ci piace pensare un po’ così ai saggi da loro scritti, come se fossero delle intuizioni improvvise...

C.A. - d’altronde il destino del cinema è quello di essere una forma d’arte la cui comprensione si risolve in una sorta di “analisi interminabile”, tanto per usare una terminologia freudiana, basti pensare al cinema classico oppure al cinema dei primordi che tuttora sono oggetto di rivisitazioni critiche che ogni volta mostrano dimensioni nuove e insospettate.

G.L. - Vorrei aggiungere che il progetto Moviement intende guardare alle più disparate cinematografie anche provenienti da diversi ambiti geopolitici. Il secondo numero è dedicato a Terrence Malick, il terzo a Kira Muratova, il quarto, a cui stiamo attualmente lavorando, all’Horror Made in Italy. Questa è la nostra primissima intervista, ti ringraziamo per l’attenzione che ci hai riservato e cogliamo l’occasione anche per ringraziare tutti gli autori che hanno accolto le nostre richieste, Anna Skarbek di davidlynch.com, David Lynch in persona che ci ha permesso di pubblicare alcune delle sue opere, la nostra preziosissima redazione, e tutti coloro che hanno collaborato.


Ringraziando a nostra volta Costanzo Antermite e Gemma Lanzo, vi invitiamo a seguire anche le prossime pubblicazioni; Moviement e' distribuito su territorio nazionale da Nda di Massimo Roccaforte e sul sito www.moviementmagazine.com e' possibile trovare la lista completa delle librerie dove si puo' acquistare.
Marco Frassinelli
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