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David Carradine
Hollywood (USA), 8/12/1936 – Bangkok (THA), 3/6/2009
Attore, regista

Principali riconoscimenti come miglior attore:
2005 Saturn Award: per Kill Bill: Vol. 2
2005 Golden Globes: nomination per Kill Bill: Vol. 2
1977 Golden Globes: nom. per Questa terra è la mia terra

Filmografia essenziale:
2004-2003 Kill Bill: Vol. 1 & 2 di Q. Tarantino
1980: I cavalieri dalle lunghe ombre di W. Hill
1977: L'uovo del serpente di I. Bergman
1976: Questa terra è la mia terra di H. Ashby
1975: Anno 2000, la corsa della morte di P. Bartel
1973: Mean Streets di M. Scorsese
1972-1975: Kung Fu (serie Tv)
David Carradine (1936-2009)

<Come Carradine in "Kung Fu"> dice una celebre battuta pronunciata da Jules Winfield, alias Samuel L. Jackson in “Pulp Fiction” di Tarantino.

Figlio di John Carradine (1906-1988), considerato uno dei migliori attori della sua generazione, e fratello degli attori Bruce Carradine (1933), Keith Carradine (1949), Robert Carradine (1954) e Michael Bowen (1953), David Carradine, pseudonimo di John Arthur Carradine, nasce a Hollywood l’8 dicembre 1936.
Il cinema se lo porta dietro fin dalla prima metà degli anni ’60, periodo nel quale lo vediamo impegnato nei suoi primi ruoli cinematografici in film come: “Appuntamento per una vendetta” (1969) e “Il grande giorno di Jim Flagg”, entrambi diretti da Burt Kennedy e recitati da Robert Mitchum.
Nello stesso anno partecipa al film di Lee H. Katzin, “Il pistolero di Dio” con Glen Ford e Barbara Hershey, mentre nel 1970 figura tra gli interpreti de “L’ultimo tramonto sulla terra dei McMasters” di Alf Kjellin.
Nel 1972 lo vediamo protagonista, insieme a Barbara Hershey e sotto la produzione del grande Roger Corman, di uno dei primissimi film di Martin Scorsese: “America 1929: sterminateli senza pietà!”, nel cui cast si annovera anche il nome del padre John Carradine. La consacrazione definitiva però la raggiunge con la famosissima serie televisiva “Kung Fu”, andata in onda sui canali americani della ABC dal 14 ottobre 1972 al 28 giugno 1975; il suo personaggio, Kwai Chang Caine (in origine pensato per Bruce Lee), è una vera e propria icona per l’epoca e rappresenta tuttora uno dei personaggi più noti interpretati dall'attore.
Sempre nel ’72 torna a lavorare con Scorsese nel memorabile “Mean Streets”, nel quale ricopre un ruolo minore; il film, presentato al 27° Festival di Cannes nella sezione Quinzaine des Realisateurs, è interpretato da due attori del calibro di Harvey Keitel e Robert De Niro, allora giovanissimi.
Dopo Scorsese l'anno successivo viene diretto da un altro dei grandi registi americani, ovvero Robert Altman nel film Il lungo addio.
Sempre nel 1977, all'età di 37 anni, compie il suo debutto dietro la macchina da presa in un lungometraggio (aveva già diretto alcuni episodi della serie Kung Fu) con il film "L'americana", del quale è anche interprete insieme a Barbara Hershey; il film verrà però distribuito solo 8 anni anni dopo nel 1983.
Nel ’75 è protagonista del cult-movie di Paul Bartel, “Anno 2000: la corsa della morte”, interpretato anche dal giovane Sylvester Stallone e prodotto da Roger Corman, di cui interpreterà anche il sequel I gladiatori dell'anno 3000 (1978).
Nuovamente diretto da Bartel, recita in “Cannonball” (1976) e l’anno successivo fa da spalla a Charlton Heston nell’avventuroso "Salvate il Gray Lady" di David Greene.
Una delle sue interpretazioni più riuscite è senza dubbio quella del cantante folk Woody Guthrie nel bellissimo film di Hal AshbyQuesta terra è la mia terra” (1977), vincitore di 2 premi Oscar (fotografia, colonna sonora) e altrettanto valida è quella ne “L’uovo del serpente” (1977) di Ingmar Bergman, pellicola ambientata a Berlino nel 1923.
Nello stesso anno è anche protagonista di “Inferno in Florida” di Corey Allen, per poi tornare, nel 1978, dietro la macchina da presa con la sua opera seconda: “California 436”, intrepretata da lui, dalla Hershey e dal fratello Keith Carradine.
Il 1980 lo vede protagonista in coppia con il fratello Keith dell’apprezzato western di Walter Hill, “I cavalieri dalle lunghe ombre”, cui segue nel 1982 l’horror "Q – Il serpente alato" di Larry Cohen. Nell’83 recita al fianco di Chuck Norris ne “Una magnum per McQuade” di Steve Carver e nell’85 è tra gli interpreti dell’horror-thriller per la Tv “Il seme del male” di Paul Wendkos, remake di “Giglio nero” (1956), tratto da un romanzo di Walter March.
Nell’86 lo ritroviamo nel film per il grande schermo basato sulla serie “Kung Fu”, dal titolo “Kung Fu: The Movie”, di Richard Lang con Martin Landau e un giovane Brandon Lee, e nel discreto poliziesco “Risposta armata” di Fred Olen Ray, dove fa coppia con il grande Lee Van Cleef.
A parte eccezzioni quali “Due nel mirino” (1990) in cui John Badham (il regista de “La febbre del Sabato sera”) lo inserisce nel cast insieme a star del calibro di Mel Gibson e Goldie Hawn, negli anni successivi Carradine si ritrova a ricoprire ruoli in film minori che di certo non rendono onore al suo innato talento istrionico. Tra questi ricordiamo ad esempio il mediocre “La forza del futuro” di David A. Prior e "Future Zone", sequel di certo non superiore, o “Gli adoratori del male”, 5° capitolo della saga horror “Children of the Corn”, basata sull’omonima opera letteraria di Stephen King.
Negli anni '90 (precisamente dal 1993 al 1997, per 88 episodi) torna a interpretare Kwai Chang Caine (omonimo nipote del protagonista di "Kung Fu") nella seria televisiva "Kung Fu: la leggenda continua", spin-off del telefilm degli anni '70; questo però non basta per ridargli la notorierà di un tempo.
Per il riscatto definitivo bisogna attendere il 2003 quando Quentin Tarantino gli affida il ruolo dello spietato killer Bill nel suo straordinario dittico “Kill Bill Vol. 1 & 2”, al fianco della protagonista Uma Thurman e di attori come Michael Madsen, Daryl Hannah, Michael Parks, Lucy Liu, Vivica A. Fox, Gordon Liu e Sonny Chiba.
La caratterizzazione che Carradine dona al suo personaggio è indubbiamente eccelsa, e lo si può constatare soprattutto in una delle primissime scene del secondo volume, che vede Bill (Carradine) e ‘La Sposa’ (Thurman) incontrarsi faccia a faccia in occasione delle prove del matrimonio di quest’ultima; Carradine considera questa scena, per sua stessa ammissione, una delle migliori della sua carriera. Questa scena è inoltre la prima occasione in cui abbiamo modo di vedere il volto di Bill, che nel primo volume era inquadrato solamente dalle spalle in giù e di cui il più delle volte ne sentivamo solo la voce.
Grazie a questo ruolo, Carradine riceve la sua quarta nomination ai Golden Globe come miglior attore non protagonista e si aggiudica un Saturn Award nella medesima categoria.
Recentemente l’attore si trovava a Bangkok, in Thailandia, dove era impegnato nelle riprese del film “Stretch”; purtroppo, la mattina del 4 giugno 2009, è stato trovato morto da una cameriera nella sua stanza dell’albergo dove alloggiava la produzione. La prima ipotesi in merito al decesso del 72enne Carradine è stata quella del suicidio, dal momento che il suo cadavere è stato trovato impiccato dentro un armadio con una corda legata al collo e ai genitali; nei giorni seguenti, si sono sviluppate nuove teorie sulla morte dell’attore: la polizia locale sostiene che quello di Carradine non sia un suicidio bensì una morte accidentale, poiché la corda legata ai genitali potrebbe far pensare a un gioco di autoerotismo finito tragicamente. Tuttavia, questa faccenda rimane ancora avvolta nel più fitto mistero, e quello che invece è certo è che il cinema, ormai sempre più orfano di modelli artistici in grado di lasciare veramente il segno, ha perso uno dei suoi migliori talenti mai abbastanza riconosciuti.
Francesco Manca e Marco Frassinelli
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