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Uno sguardo sul genere: exploitation movie
Con il termine “film exploitation” vengono indicati, in genere, film psichedelici, horror o soft-core di pessima qualità tecnica, girati in pochi giorni con budget irrisori, realizzati a getto continuo per il pubblico poco esigente dei drive-in o delle sale di provincia.

Queste pellicole esistono sin dagli albori del cinema, ma sono diventati celebri negli anni settanta, durante i quali scomparvero molti tabù. In quegli anni questo tipo di film veniva proiettato soprattutto in sale apposite, denominate “grindhouse”. Le grindhouse erano note anche per le maratone non-stop di “B-movie”, durante le quali si poteva assistere a due film di seguito, pagando un unico biglietto. La proposta di queste serate perse sempre maggior appeal con l’avvento delle videocassette, altrettanto economiche, fino a portare alla chiusura di tutte le grindhouse tra gli anni ottanta e la metà degli anni novanta.

Il film di Tarantino che presentiamo cerca di omaggiare quel modo di fare cinema, caratterizzato da una grande vitalità e un gran numero di appassionati, realizzandone un perfetto “clone” ma decisamente migliore dal punto di vista tecnico.

Grindhouse - A prova di morte, quindi, è ricco di citazioni delle pellicole di quel periodo, nelle situazioni, nei personaggi e nella colonna sonora. Anche i graffi sulla pellicola sono voluti, in ricordo delle pizze consumate che si vedevano allora. In particolare Tarantino omaggia due sottogeneri, lo slasher e il car exploitation.

I car exploitation erano caratterizzati da adrenalinici inseguimenti d’auto e il film più rappresentativo del genere è “Punto Zero” di Richard C. Sarafian. In quelle pellicole era importantissima l’abilità degli stuntman, e Tarantino nel suo film li omaggia regalando un importante ruolo a Zoe Bell (già controfigura di Uma Thurman in Kill Bill) che, nella parte di sé stessa, interpreta le scene più pericolose, in particolare l’inseguimento sul cofano della macchina, già visto appunto in “Punto Zero”.

L’altro sottogenere è lo slasher, ovvero film il cui protagonista è un maniaco omicida che dà la caccia ad un gruppo di persone (spesso giovani). Il capostipite del genere è considerato Halloween – La notte delle streghe di John Carpenter, ma esistono anche due film precedenti che ne incarnano tutte le caratteristiche principali: Un Natale rosso sangue di Bob Clark e Reazione a catena di Mario Bava.
Marco Frassinelli

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