FORUM

GALLERIA DISEGNI

STEFANO BIGLIA
C'era una volta il west

FABIO BONO
Dragonheart

ANDREA CAVALETTO
Hellraiser

LUCA ERBETTA
Star Wars

FRANK GALLO
Stanley Kubrick

BRUNO RAMELLA
Il fantasma dell'opera


ALESSANDRO SCIBILIA
Ju-On


FREDERIC VOLANTE
Buster Keaton

Cineforum> Rubriche> Altro> Luca Erbetta: Star Wars
LUCA ERBETTA
(Genova, 27 aprile 1979)
Si è diplomato al Liceo Artistico “Ego Bianchi” di Cuneo. In seguito ha frequentato un anno di scuola d’arte a Nizza.
Dopo aver collaborato con la rivista Tuttomoto come illustratore, pubblica in Francia 1881, la sua prima serie a fumetti, in collaborazione con lo sceneggiatore Luca Blengino. Dal 2006 al 2008 viene pubblicata, in Francia, per le edizioni Delucourt, la serie Watch (6 volumi). Assieme a Luca Blengino è anche co-soggettista delle serie Flamingo e Gaijin, sempre per Delcourt.
Qual è il tuo rapporto con il cinema?
Un rapporto ottimo. Il cinema, come tutte le altre forme di comunicazione, ha una grossa influenza nella mia vita. Non solo mi piace guardare un film, ma se posso, cerco di andarlo a vedere sul grande schermo.

Quanto il cinema si rispecchia nel tuo lavoro?
Più che rispecchiarsi, direi che lo influenza. sia per quel che riguarda le storie, sia per gli aspetti tecnici (inquadrature, luci, ecc.). Inoltre è un ottimo mezzo per recuperare "documentazione" da riutilizzare nelle pagine a fumetti. Quando ne ho bisogno, mi guardo qualche film ambientato nel luogo o nel periodo di una mia storia e "rubo" costumi, fondali e dettagli di ogni tipo.

Perchè hai scelto questo soggetto? Sei un appassionato della saga?
Chi di noi maschietti, da piccolo, non ha sognato di brandire una spada laser o di guidare il Millennium Falcon? Guerre Stellari ha marcato un'intera generazione, e per me è sempre stata una fonte d'ispirazione dal punto di vista visivo. E poi la saga ha avuto un gran successo anche sulla carta stampata, vista la miriade storie a fumetti collegate all'universo di Star Wars. Quindi mi è sembrato un ottimo tema che potesse collegare questi due mezzi di espressione.

Oggi il linguaggio cinematografico e quello fumettistico si stanno mischiando sempre di più: fumetti scritti come film e sempre più film tratti da fumetti.
Cosa ne pensi di questo fenomeno?

Lo trovo interessante, anche se non sempre lo sono i risultati. Gli autori di fumetti, negli ultimi anni, hanno studiato sempre di più le inquadrature e i dialoghi dei film, per poter trasportare su carta una narrazione più realistica, giocata su inquadrature e dialoghi più efficaci, che permettono al lettore una maggiore partecipazione. I cineasti, a loro volta, si sono ritrovati, grazie alla tecnologia, nella possibilità di raccontare quelle storie che i fumetti ci mostravano già da anni, donando suoni e movimento ad alcune delle più belle storie a fumetti di tutti i tempi. Ma il mio giudizio non è molto attendibile, visto che sono un grande fan dei giustizieri in calzamaglia!

Quali sono i tuoi registi preferiti?
Paul Tomas Andreson, Mario Monicelli, Wes Anderson, i fratelli Coen, Paolo Sorrentino, Spike Jonze, Woody Allen, Clint Eastwood, Frank Capra, Steven Spielberg, George Lucas, Sam Raimi, Brad Bird, Peter Jackson, Sergio Leone... e questi sono solo i primi che mi vengono in mente!

Tre film che porti nel cuore?
Escludendo, ovviamente, Guerre Stellari, direi:
1) Magnolia, di Paul Thomas Anderson.
Straordinario. Quel film ha tutto. Una regia ed un montaggio fuori scala. Delle musiche straordinarie. Dialoghi strepitosi. Ed una storia che racconta l'animo umano da ogni punto di vista. Esplora con mille sfaccettature i grandi temi della vita: l'amore, la morte, il rapporto tra padri e figli, la famiglia, le conseguenze delle proprie azioni, il destino e le coincidenze. Potrei parlarne per ore, quindi è meglio che la smetto qui.
2) Quattro matrimoni e un funerale, di Mike Newell
Lo so, lo so, non è proprio quello che si può definire un capolavoro, ma che ci volete fare? Lo adoro! Ogni volta che lo rivedo mi ammazzo dalle risate. E poi mi piacciono i matrimoni.
E quando era bella Andy McDowell?
3) I soliti ignoti, di Mario Monicelli.
Il più grande film italiano di sempre. Un cast strepitoso e quel perfetto mix di risate e tristezza che lo rende sublime.

Marco Frassinelli
TORNA SU