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Lunedì 18 Marzo Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
LA STANZA DELLE MERAVIGLIE
Wonderstruck
(USA, 2017) di Todd Haynes – dur. 117’
co Julianne Moore, Oakes Fegley, Millicent Simmonds, Michelle Williams.

Tratto dal romanzo di Brian Selznick, Ben e Rose sono due bambini di epoche diverse che segretamente desiderano una vita differente dalla propria. Ben cerca il padre che non ha mai conosciuto, Rose sogna una misteriosa attrice di cui raccoglie foto e notizie nel suo album. Legati da una misteriosa connessione, entrambi vedono in New York la possibilità di ridare senso alle loro esistenze.

Premi:
Vincitore di 1 premio internazionale più 34 nomination. In concorso al Festival di Cannes.

Locandina del film immagine tratta dal film
Così la critica:
Federico Pedroni (Cineforum)

Nell'adattare il libro di Brian Selznick - lo stesso autore dell'Hugo Cabret portato al cinema da Scorsese -Todd Haynes decide di utilizzare una messa in scena allo stesso tempo mimetica e simbolica, scegliendo stile e patina del cinema muto per la storia di Rose (...) e accompagnando Ben e il suo viaggio seventies con colori e musiche sgargianti. L'arrivo in montaggio alternato dei due ragazzi a New York, (...) è un pezzo magistrale di regia, che con pochi essenziali elementi riesce a raccontare la scoperta di un nuovo mondo, sconosciuto e in continuo cambiamento, quel cambiamento che i due protagonisti stanno cercando con profonda dedizione.

Alessandra De Luca (Avvenire)
(...) Due storie parallele ambientate in periodi storici diversi - la prima negli anni Settanta, la seconda negli anni Venti, girata in bianco e nero, come fosse un film muto di Vidor o Murnau - destinate a incrociarsi in maniera inaspettata e rocambolesca. Prodotto da Amazon, il film (...) è un omaggio al cinema delle origini capace di restituire anche tutta la complessità del mondo infantile e la densità di quello silenzioso.

Fulvia Caprara (La Stampa)
Una favola sospesa tra due epoche, un'avventura che celebra il coraggio dei più piccoli, un omaggio al grande schermo e alle sue infinite possibilità espressive. (...) Le sfide, insomma, erano tante e l'impressione è che 'Wonderstruck' le abbia vinte tutte, tenendo insieme il genio creativo del regista con la forza dei sentimenti, la raffinatezza della ricerca visuale con la carica emotiva di una storia basata su abbandoni e ritrovamenti familiari.
TODD HAYNES
Los Angeles, California, Stati Uniti, 2 gennaio 1961

Esponente di punta del New Queer Cinema, esordisce alla regia nel 1987 con il corto 'Superstar: the Karen Carpenter Story', interpretato esclusivamente da bambole Barbie animate che mettono in scena una storia di anoressia. Pulito, formale, è un cineasta che reinventa generi vari (documentari, melodramma, art cinema, biopic). Canalizzatore di ansie ed eccitazioni, si è imposto come uno dei più moderni, freschi e viscerali autori dei nostri tempi, cantore del terrore delle donne represse nella stabilità sociale statunitense”. Con il suo primo lungometraggio - 'Poison' (1991) - Haynes vince il Gran premio della giuria al Sundance FF. Dirige quindi 'Safe' (1995) e 'Velvet Goldmine' (1998). 'Lontano dal Paradiso' (2002, protagonista una borghese con figli che scopre l'omosessualità del marito) unisce nei consensi critica e pubblico. Con 'Io non sono qui' (2007, premio speciale della giuria a Venezia) ritorna alla mitologia della musica, mettendo sotto la lente d'ingrandimento la vita del leggendario Bob Dylan, interpretato da sette personaggi d'immaginazione recitati da sei attori. Nel 2011 Haynes firma la miniserie 'Mildred Pierce' per la HBO e torna al cinema solo nel 2015 per 'Carol'.'La stanza delle meraviglie' (2017) è il suo settimo lungometraggio
Foto del regista
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