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Lunedì 29 gennaio Ore 16:15 - 20:15 intervento del regista Antonio Segre- 22:30
L’ORDINE DELLE COSE

(Italia, Francia, Tunisia, 2017) di Andrea Segre – dur. 112’
con Paolo Pierobon, Giuseppe Battiston, Valentina Carnelutti, Oliver Rabourdin.

Corrado è un alto funzionario del Ministero degli Interni con una specializzazione in missioni internazionali legate al tema dell'immigrazione irregolare. Viene scelto per un compito non facile: trovare in Libia degli accordi che portino progressivamente a una diminuzione sostanziale degli sbarchi sulle coste italiane.


Lo spettacolo delle 20,15 sarà preceduto da un intervento del regista Antonio Segre in collegamento Skype.
Locandina del film immagine tratta dal film
Così la critica:
Alice Cucchetti (FilmTV)
L’attenzione agli oggetti, ai dettagli e alle storie piccole è la forza nascosta di “L’ordine delle cose”, terzo lungo di fiction del documentarista Segre, che, in lavorazione dal 2015, approda in sala con tempismo mentre la strategia anti-sbarchi del governo italiano raccoglie plausi europei (...) Chirurgico e professionale, ma intelligente e solidale: Segre segue con discrezione il suo silenzioso protagonista, fortunatamente lontano dal macchiettismo.

Paul Bompard (Times Higher Education)
Straordinario film sulla tratta di esseri umani tra Libia e Italia. Un funzionario del governo italiano viene spedito in Libia per convincere alti funzionari libici, politici e militari, a collaborare con il governo per fermare il traffico di migranti e creare un hot spot per l'accoglienza dei migranti in Libia. [...].
ANDREA SEGRE
Dolo, Venezia, 6 settembre 1976

Apprezzato regista e documentarista italiano, si laurea nel 2000 in Scienze della Comunicazione all'Università di Bologna, si specializza in Sociologia della Comunicazione e dal 2005 è docente presso l'ateneo bolognese.
“Grazie alla magnifica avventura con il gruppo toniCorti di Padova, ho iniziato la mia esperienza come autore di documentari nel 1997 con 'Lo Sterminio dei Popoli Zingari', documentario storico sull’olocausto dei Rom durante nazismo e fascismo. In seguito ho continuato con alcune esperienze televisive, realizzando per RAI3 i documentari 'Berlino 1989-1999: il muro nella testa' e 'Pescatori a Chioggia', puntata della trasmissione Diario Italiano. A partire dal 2001, da una parte mi sono avvicinato al documentario d’autore e al movimento dei documentaristi italiani sviluppatosi negli ultimi anni (dal gruppo di Doc.it all’esperienza dell’Apollo11, passando per esperienze e realtà nazionali ed europee), dall’altra ho sviluppato un percorso specifico di applicazione del video-documentario in contesti di cooperazione internazionale” (Segre).
Tra i suoi lavori, ricordiamo i documentari 'A sud di Lampedusa' (2006, che narra, in modo asciutto e intenso, un viaggio della speranza verso la Libia), 'La mal'ombra' (2007, protagonista un Nord Est ancora legato alla sua cultura contadina, costretto ad aprire gli occhi su un territorio offeso da industrializzazione e amministrazioni incapaci), ‘Mare chiuso’ (2012, sulla dignità degli immigrati d'Africa che tentano di raggiungere il nostro Paese), e i lungometraggi di finzione 'Io sono Li' (2011, per Porro “il più sensibile, originale, commovente film italiano di Venezia. Radicato poeticamente nel territorio, mixa la carica interiore con l'ironia descrittiva di una fetta di mondo nebbioso”) e ‘La prima neve’ (2013, “L'incontro tra due dolori come chiave per cambiare lo sguardo sul mondo”).
Foto del regista
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