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Lunedì 28 febbraio Ore 16:15 – 20:15 – 22:30
CELLA 211
(Francia - Spagna 2009) di Daniel Monzon - dur. 110’
con Luis Tosar, Alberto Amman, Antonio Resines, Marta Etura, Carlos Bardem
Per fare buona impressione nel carcere dove ha appena trovato lavoro come secondino, Juan Oliver si presenta con un giorno d'anticipo sul primo turno di guardia. Durante la visita al braccio di massima sicurezza, un frammento di intonaco cade dal soffitto e lo colpisce sulla testa. In attesa di poterlo soccorrere, gli altri guardiani lo distendono temporaneamente nell'unica cella libera, la numero 211. In quello stesso istante, ha però inizio una rivolta….

Premi:
Vincitore di 22 premi internazionali (+16 nomination), tra cui 8 premi Goya (attore, regia, montaggio, film, nuovo attore, sceneggiatura, suono, attrice non protagonista).


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Così la critica:
Carlos Boyero (El Pais):
Daniel Monzàn
ha diretto con polso, ritmo, nervi, suspense e complessità emotiva questa storia di eroici perdenti, di guardiani della legge che scoprono con terrore, dolore e sangue quanto è facile trovarsi in un momento dalla parte sbagliata. Già dalla prima sequenza si capisce che ci si trova in un territorio di confine e che non sarà facile uscirne illesi.

Alessandra Levantesi (La Stampa):
Robusto film carcerario, pluripremiato campione di incassi in Spagna. Ottimamente ambientato (in un ex penitenziario) e recitato, Cella 211 è anche forte di una sceneggiatura dai risvolti ben congegnati: come la trovata che i sediziosi scelgano per ostaggi dei terroristi baschi, nella giusta idea che le ritorsioni dell’Eta possano rappresentare la loro carta vincente.

Alberto Crespi (L’Unità):
Il film carcerario è un sotto-genere nobilissimo che ha, soprattutto nel cinema americano, una grande tradizione. È molto interessante che arrivi un epigono dalla Spagna, dove il tema «rivolta in prigione» acquista connotazioni politiche forti. Nel carcere di Zamora, i detenuti comuni più pericolosi si impadroniscono di un braccio dell'edificio tenendo come ostaggi tre militanti dell'Eta al cui destino il governo di Madrid è particolarmente sensibile. Fatalità vuole che nella cella 211 del titolo rimanga, all'inizio della rivolta, il giovane secondino Juan.

DANIEL MONZON - Palma de Maiorca (Spagna), 1968
Appassionato di cinema fin dall'adolescenza, lavora come critico cinematografico per la rivista Fotogramas, per il programma radiofonico “Dos horas de nada” e il televisivo “Días de cine”. Nel 1993 entra nell'industria cinematografica collaborando alla sceneggiatura di “Desvio al Paraiso” di Gerardo Herrero. L’esordio dietro la mdp avviene nel 1999 con “El corazon del guerrero”: il film ottiene numerosi riconoscimenti in festival internazionali (Amsterdam, Montreal, Oporto) e una menzione ai premi Goya per il miglior regista esordiente. Nel 2002 realizza la commedia “El robo más grande jamás contado” e nel 2006 “La caja Kovak”, un horror psicologico dallo “spunto non originalissimo, ma sviluppato in modo coinvolgente” (Film Tv). Il film è distribuito in Italia nel mercato HV come “Controllo mentale”.
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