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Lunedì 21 febbraio Ore 16:15 – 20:15 – 22:30
MOON
(Gran Bretagna 2009) di Duncan Jones – dur. 97’
Con Sam Rockwell, Dominique McElligott, Kaya Scodelario, Matt Berry
L'energia sulla Terra non è più un problema, la Lunar ha trovato il modo di generarne in maniera pulita e non dannosa sfruttando il materiale di cui sono composte le rocce presenti sul lato oscuro della Luna. A sorvegliare il lavoro dei macchinari un computer tuttofare dalla voce umana e un uomo, solo. Sarà un incidente quasi mortale a scardinare il meccanismo di inganni che si cela dietro il suo lavoro mettendolo a contatto inaspettatamente con un altro se stesso. [Film.TV]

Premi:
Vincitore di 17 premi internazionali (+15 nomination), tra cui il BAFTA per lo straordinario esordio del regista e cinque premi al Festival di Sitges (miglior attore, miglior film, miglior sceneggiatura, miglior Production Design)



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Così la critica:
Gabriele Niola (MYmovies):
Jones
dimostra di sapere bene che la fantascienza è dentro la testa dello spettatore, il quale non ama le astronavi in sé ma quell'infinita e misteriosa desolazione degli spazi silenti dentro i quali esse si muovono, che costringe i personaggi ad andare alle radici del concetto di "umanità", rivedendo il rapporto che hanno con gli altri o con le macchine. (…) Forse però la freccia più affilata di Jones è la maniera con la quale gioca con le aspettative dello spettatore (…) al fine di suscitare una reazione spontanea nello spettatore e poi tradirla. (…) Stando sulle spalle dei giganti Jones guarda più lontano degli altri facendoci respirare l'aria del miglior cinema e riservandosi il diritto (tutto contemporaneo) ad una diversa visione della dialettica tra macchina e uomo (e più in grande tra spirito e materia) (…). Moon (…) è una piccola perla di un tipo di cinema che non si fa più da anni.

Cristina Borsatti (Film Tv):
Esempio di quella fantascienza che ha reso intramontabile il genere. Una delle opere Sci-Fi più interessanti di questo ultimo ventennio.

Roberta Ronconi (Liberazione):
Costato 5 milioni di dollari, realizzato con un unico attore (il sorprendente Sam Rokwell) e tutto dentro uno studio di produzione con il vecchio sistema dei modellini, (…) uno dei film di fantascienza più affascinanti degli ultimi anni. (...) A regalarci questo gioiellino Duncan Jones figlio di David Bowie.
DUNCAN JONES - Beckenham (Kent, Inghilterra), 1971
Figlio del celebre cantante David Bowie, alla sua nascita il padre gli dedica il brano “Kooks”, incluso nell'album del 1971 “Hunky Dory”. Cresce tra Berlino, Londra e Vevey, in Svizzera, dove studia presso la Commonwealth-American School. Nel 1980, quando aveva 9 anni, i genitori divorziano ed è affidato al padre, che lo iscrive in un facoltoso collegio svizzero. Nel 1995 si laurea in filosofia al College di Wooster, successivamente compie un dottorato di ricerca all'Università di Vanderbilt nel Tennesse; completa gli studi frequentando la London Film School, dove si laurea come regista. Dopo essersi fatto le ossa come camera operator e assistente alla regia, Jones esordisce dietro la mdp nel 2002 con il cortometraggio fantascientifico “Whistle”. In seguito, a partire da “Blade Jogger” (premiato alla Kodak Student Commercial Competition), lavora nel mondo della pubblicità. Nel 2006 è regista per una campagna per l'etichetta di moda French Connection. Nel 2008 dirige il suo primo lungometraggio, il thriller fantascientifico “Moon”.
Attualmente è in fase di post-produzione il suo secondo lungometraggio, “Source Code”, un altro film di fantascienza.
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