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Lunedì 23 aprile Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
PORCO ROSSO (Kurenai no buta)
(Giappone 1992) di Hayao Miyazaki – dur. 94’
con le voci di Francesco Pannofino, Fabrizio Pucci, Paolo Buglioni, Massimo De Ambrosis
Marco Pagot è un ex-pilota che, deluso dall’umanità nella da poco conclusa grande guerra, si è misteriosamente ritrovato nelle mutate sembianze di un maiale antropomorfo. Con il nome di battaglia di Porco Rosso, vola alla ventura sui cieli dell’Adriatico a bordo del suo idrovolante vermiglio, sfuggendo al giogo fascista e sbarcando il lunario come cacciatore di taglie. Ma l’arrivo del pilota americano Curtis, lo costringerà a nuove battaglie per la salvaguardia dell’onore proprio e di quello di una radiosa fanciulla, per la riconquista di un perduto amore e della fiducia nell’umanità. [FilmUp]

Premi:
Vincitore di 3 premi internazionali.


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Così la critica:
Emanuele Sacchi (MYmovies):
Sotto le vesti del divertissement, ecco spuntare il lato più politico e libertario del regista nipponico, incarnato nell'anarchico escapismo di Porco Rosso, eroe che rifiuta ogni forma di omologazione. Su tutte quella fascista del regime che avanza, infestando la (sua) bella Italia (“meglio porco che fascista” è una delle frasi-cardine del film) e fagocitandone le diversità. […] Pessimismo nei confronti di una società che sceglie di prostituire la sua bellezza e di asservirsi al potere. L'Italia ideale su cui Porco Rosso ama svolazzare […], dopotutto è anche il paese capace di dar vita al mostro del totalitarismo […]. Che si tratti di Italia degli anni '20 o di un Giappone contaminato dal fantasy, Miyazaki riesce al solito a veicolare il suo messaggio senza appesantire la narrazione.

Federica Di Bartolo (FilmUp):
Vi è un’attenzione per il dettaglio e uno studio storico alle spalle molto approfondito, quasi maniacale, dall’abbigliamento ai luoghi. […] Per non parlare della rappresentazione particolareggiata di alcune città importanti dell’Italia come Milano […]. Carrellate di immagini entusiasmanti, capaci di incantare, impreziosite dalle musiche di Joe Hisaishi. […] "Porco Rosso" è una favola sull’orgoglio, sulla libertà, sull’amore, sull’importanza dell’aspetto interiore rispetto a quello esteriore, ma soprattutto sulla pace.

MIYAZAKI, Hayao – Tokyo (Giappone), 1941
È il più famoso regista di animazione giapponese. “Uno dei temi chiavi dell'intera sua opera è la necessità di considerare in modo contiguo, senza soluzione di continuità, l'universo della realtà e quello della fantasia. Il suo cinema riflette sulla possibilità di capire il mondo che ci circonda solo se si è capaci di viaggiare bei propri e altrui desideri, ricordi, sogni, incubi” (Marangi, Cineforum). “Un cinema eminentemente etico. Intriso d’umanesimo, ma che al contempo non scade mai nella retorica e, anzi, sembra assolutamente privo di timore nel rappresentare il male e la sua capacità di seduzione. Senza edulcorare il reale (alla Disney, per intenderci) ma sapendolo trasfigurare in una dimensione fantastica. Una trasfigurazione che è rivelatrice di una dimensione immaginifica straordinaria, che a sua volta veicola raffinate epifanie poetiche. E che dietro una coltre metaforica esprime verità profonde sull’esistenza umana”. Un autore, marxista e pacifista, letteralmente dominato da un rapporto spirituale, se non metafisico, con la natura. E di una potenza drammaturgica ed evocativa davvero unica, perché, come scrive RaffaelliMiyazaki ha dentro di sé delle forze che scatena, che libera raccontando attraverso i film. È un uragano di invenzioni che sa ricreare il respiro della realtà”.
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