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Lunedì 10 Aprile Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
REMEMBER
Remember

(Canada, 2015) di Atom Egoyan – dur. 94’
con Christopher Plummer, Martin Landau, Bruno Ganz, Jürgen Prochnow, Heinz Lieven.

Zev è un anziano ebreo affetto da demenza senile che vive in un ospizio insieme al suo amico Max. Un giorno Max convince Zev a partire alla ricerca del nazista responsabile dell'uccisione delle loro famiglie ad Auschwitz. Ricerca dagli esiti sconvolgenti.

Premi:
Vincitore di 3 premi internazionali più 17 nomination. In concorso al Festival di Venezia.

Locandina del film immagine tratta dal film
Così la critica:
Marzia Gandolfi (MYmovies)

“Remember” ribadisce gli elementi tipici del cinema di Egoyan, a partire dalla sua attenzione per la struttura (a puzzle o a labirinto). Una struttura che produce un'abile premessa smentita poi dall'epilogo, lasciando lo spettatore solo col suo desiderio di coerenza. Perché una parola e un'immagine interrompono improvvisamente il processo di costruzione di senso, invalidando il lavoro compiuto e innescando un movimento di rivalutazione della vicenda che annuncia qualcosa fino a quel momento impensabile. (...) “Remember”, thriller senile sulla Memoria e sulla mostruosità banale del totalitarismo, che ha privato l'uomo della percezione di sé e di tutte le categorie intellettive soggettive, quelle che permettono di discernere e di scegliere con coscienza tra il bene e il male, ritrova l'autore e la strategia dello scarto del suo cinema, lo stravolgimento della percezione e il narcisismo con cui riconciliamo la frattura tra desiderio e identificazione.

Concita De Gregorio (La Repubblica)
La musica non si dimentica. C'è qualcosa di magico e inspiegabile nella memoria del corpo, delle mani. Chi ha suonato uno strumento lo sa. Chi è malato di Alzheimer, chi non ricorda più neppure il suo nome può, se restituito al suo strumento, suonare. Non sempre, certo. Ma a volte può. Non ricordi dove ti trovi né chi sei stato nella vita, ma puoi suonare il piano: Wagner, un'aria, Mendelssohn, un giro di arpeggi. Come è possibile non ricordare le parole e saper eseguire uno spartito? Non hai memoria del volto dei tuoi figli ma puoi riconoscere la loro voce. La voce parla in un luogo che la scienza non conosce. È la musica l'ultimo contatto col mondo e anche il primo. Il suono. Non ricorda, Zev. Gli servono istruzioni scritte, si deve accompagnarlo ovunque. Però davanti a un piano esita, poi si siede, poi chiude gli occhi e suona Mendelsshon. (...) “Remember” è stato accolto alla proiezione per la stampa e per il mercato da cinque minuti di applausi: non era mai accaduto. È un film delicato e ironico. Uno dei più belli. (...) Sopravvissuti, vittime e carnefici: chi è stato chi, nella storia. Cosa eravamo e cosa siamo adesso.

ATOM EGOYAN
Il Cairo (Egitto), 17 luglio 1960

"I film di Egoyan sono una testimonianza del vuoto degli anni Novanta" (Pezzotta). Figlio di emigrati armeni, cresce in Canada nella Columbia Britannica, studia all’università di Toronto dove entra a far parte di un'associazione di studenti armeni. Nel 1979 realizza il suo primo cortometraggio e nel 1984 il primo lungo (‘Next of Kin’). Due sono i temi centrali della sua filmografia: la questione dell'identità e delle radici familiari e il tema dell'utilizzo delle tecnologia come ambiguo strumento per la registrazione e conservazione della memoria. Delle sue opere, vale la pena ricordare ‘Exotica’ (1994, premio della critica a Cannes), ‘Il dolce domani’ (1997, premio della giuria a Cannes e candidato all’Oscar), ‘Il viaggio di Felicia’ (1999) e ‘Ararat’ (2002). ‘Remember’ è il 15° lungometraggio di Egoyan.
Foto del regista
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