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Lunedì 9 Marzo Cinema e gioventù
PERSEPOLIS
(Francia, USA, 2007) di Marjane Satrapi, Vincent Paronnaud – dur. 95’

L'adattamento dei quattro albi a fumetti di Marjane Satrapi evoca i ricordi d'infanzia dell'autrice in un periodo cruciale della sua vita: i sei anni tra la caduta dello scià in Iran nel 1978, quando era ancora una bambina, fino all'adolescenza ribelle in Austria. (Jacques Mandelbaum, Le Monde)

Premi:
Vincitore di 15 premi internazionali (+23 nominations), tra cui:
Premio Oscar 2008: nomination Miglior film d'animazione
Festival di Cannes 2007: Premio della giuria
Golden Globe 2008: nom. Miglior film in lingua straniera
Premio César 2008: Premio Miglior opera prima, Premio Miglior adattamento
European Film Awards 2007: nom. Miglior film


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Così la critica:
Giancarlo Zappoli (MYmovies 2008):
(...) Sono rari i film di animazione in grado di far percepire al pubblico le difficoltà dell'esistenza di chi li ha ideati. Spesso impegno in difesa dei diritti e qualità grafica non convivono. In questo caso il connubio è perfettamente riuscito. Marjane Satrapi è riuscita a trasformare i quattro volumi di fumetti in cui raccontava, con dolore e ironia, la propria crescita come donna in un Iran in repentina trasformazione e in un'Europa incapace di accogliere veramente il diverso, in un lungometraggio di animazione di qualità. Ha anche un altro merito che le va attribuito: è riuscita a sfuggire alle sirene hollywoodiane che la volevano sedurre con la proposta di film in cui Jennifer Lopez sarebbe divenuta sua madre e Brad Pitt suo padre. Ha tenuto duro e ne è nata un'opera in bianco e nero (con lampi di colore) capace di raccontare un'infanzia e un'adolescenza al femminile comune e differente al contempo. Comune perchè tante giovani donne si potranno ritrovare nel suo percorso di crescita. Differente perchè la donna in Iran è (per chi ha dettato e detta le leggi) meno donna. Per una volta ci venga concessa una citazione diretta: vedere questa giovane regista non riuscire più a trattenere le lacrime nel corso di una standing ovation durata 15 minuti a Cannes dava la misura della difficoltà di una vita ma anche della necessità di non dimenticare lo springsteeniano "No retreat no surrender".

Elisa Giulidori (FilmUp):
E’ meglio chiarire subito che Persepolis, vincitore del premio della giuria al festival di Cannes 2007, è un film animato non adatto ad un pubblico di bambini. La precisazione potrebbe sembrare superflua, ma c’è ancora qualcuno che considera i cartoni animati un genere prettamente infantile, quando, e questo film ne è l’ennesima riprova, proprio i film animati sono tra i prodotti più interessanti e originali visti ultimamente.
Persepolis è tratto dalla grafic novel omonima, realizzata da Marjan Satrapi, qui regista insieme a Vincent Paronnaud; un fumetto storico/autobiografico, che narra la vita dell'autrice, dall’infanzia trascorsa in Iran fino all’età adulta. (...) Il tutto raccontato in modo commovente e coinvolgente, con una grande ironia che però non nasconde la difficoltà e la drammaticità della situazione nella quale si trova a vivere, con personaggi meravigliosi, in cui le donne fanno la parte del leone: la nonna e la madre in primis, donne forti e indipendenti, intelligenti e volitive, anche all’interno di una società maschilista come quella iraniana. La necessità di voler raccontare il storia attraverso un cartoon è dettata dal bisogno di non voler imprigionare il personaggio di Marjan entro confini troppo stretti, all’interno di una storia immediatamente riconoscibile con quella di una ragazza iraniana, una semplice biografia, ma darle un respiro più ampio, più universale, più fantastico. Anche il disegno non vuole essere per nulla realistico, tutto è disegnato in 2D, utilizzando un meraviglioso bianco e nero e rari sprazzi di colore, tra echi di neorealismo e influenze espressionistiche. Il film è meraviglioso ed estremamente commovente, semplice e profondo insieme come solo i capolavori sanno essere.

SATRAPI Marjane – Rasht (Iran), 1969
Marjane Satrapi
(figlia della bisnipote di Nasser-al-Din Shah, Scià di Persia dal 1848 al 1896) è una fumettista e illustratrice iraniana. Passa l'infanzia a Teheran, cresciuta da una famiglia di idee progressiste; frequenta il Lycée Français locale e, da bambina, è testimone del travagliato processo che porterà l'Iran da monarchia a repubblica teocratica, passando per la rivoluzione islamica. Nel 1983 i genitori decidono di mandarla a Vienna allo scopo di tenerla lontana da un regime divenuto sempre più oppressivo verso le donne. Secondo quanto da lei stessa raccontato nell'autobiografia a fumetti Persepolis, trascorre nella capitale austriaca gli anni dell'adolescenza (scuole superiori), tornando poi in Iran per frequentare l'università. Sposata e divorziata, si trasferisce definitivamente a Parigi, dove lavora come illustratrice ed autrice di libri per bambini.
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