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Lunedì 21 Marzo Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
CALVARIO
Calvary

(Regno Unito, 2013) di John Michael McDonagh – dur. 104’
con Brendan Gleeson, Chris O'Dowd, Kelly Reilly, Aidan Gillen, Dylan Moran.
Padre James è una sorta di Giobbe contemporaneo, costretto ad ascoltare i peccati di una comunità irlandese che pare una galleria di mostri. Lo stesso prelato è un ex alcolizzato che, dopo la morte della moglie, si è smarrito, per poi ritrovarsi grazie alla Fede. Ce ne vorrà molta per sopportare le cattiverie e i rancori che gli si annidano intorno.

Premi:
Vincitore di 9 premi internazionali (più 25 nomination) tra cui il Premio della Giuria Ecumenica al Festival di Berlino, Miglior attore ai British Independent Film Awards e 3 premi IFTA (Attore protagonista, Film, Sceneggiatura).

Locandina del film immagine tratta dal film
Così la critica:
Carola Proto (Comingsoon.it)
“Calvario” altro non è se non un giallo “sbagliato”, un’indagine volutamente non stringata che punta soprattutto a catapultarci nella crisi esistenziale e spirituale di un’umanità annichilita dalla disillusione e perciò beffarda. Il ritratto dei personaggi che la compongono viene abbozzato dal regista con un miscuglio di malinconia e di umorismo caustico che, se da un lato sospende l’incredulità dello spettatore, dall’altra lo inchioda non tanto all’enigma e alla sua risoluzione, quanto ai protagonisti della storia e alla loro misera esistenza. Il film non sarebbe così efficace senza il suo magnifico protagonista, quel Brendan Gleeson troppo spesso confinato in ruoli secondari soprattutto dal cinema hollywoodiano. Il film è anche nella sua solidità, nei suoi sguardi silenziosi che racchiudono tempeste emotive solo apparentemente placate, nella sua barba rossa striata di grigio che esprime la fierezza di un leone e nello stesso tempo la desolazione di un predatore allontanato dal branco.

Matteo Vergani (Cinefilos)
Il calvario che dà il titolo al film non è solo quello di Cristo, non è il percorso di penitenza di padre James, non è il trauma infantile di un uomo; è il calvario di ogni essere vivente messo dinnanzi alla faticosa vita di tutti i giorni, una vita in cui, come nel paese di questo racconto, i segreti e le menzogne prima o poi escono dalla patina di sporcizia di cui sono coperti.

JOHN MICHAEL McDONAGH – Londra (Inghilterra, Regno Unito), 1967
Di genitori irlandesi (madre di Sligo, padre di Galway), cresce nella periferia londinese di Elephant & Castle. Fratello dell'autore teatrale, sceneggiatore e regista Martin McDonagh.
Dopo aver studiato al Salesian College di Battersea, nel 2000 esordisce alla regia con il cortometraggio ‘The Second Death’ (La seconda morte) e nel 2003 è autore della premiata sceneggiatura di ‘Ned Kelly’ di Gregor Jordan. Nel 2011 fa il suo esordio nel lungometraggio con ‘The Guard’. Dietro un titolo italiano a dir poco deficiente (‘Un poliziotto da happy hour’) si nasconde quella che per molti critici è una delle migliori commedie dell'anno. Ne è protagonista un poliziotto irlandese anticonformista che indaga su un delitto e scopre un traffico di droga, collaborando di malavoglia con un agente FBI che - tra gap culturali e malinconia celtica - è un pesce fuor d'acqua.
Foto del regista
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