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Lunedì 27 aprile Resistenza Ore 16:15 - 20:15
LA NOTTE DI SAN LORENZO
(Italia, 1982) di Paolo e Vittorio Taviani - dur. 105’
Con Omero Antonutti, Margarita Lozano, Claudio Bigagli, Massimo Bonetti, Norma Martelli
Il 10 agosto (notte di San Lorenzo) 1944 la popolazione del borgo toscano di San Miniato cerca di raggiungere le postazioni americane e di sottrarsi alle rappresaglie naziste.

In collaborazione con l’Istituto storico della Resistenza.

Premi:
Vincitore di 19 premi internazionali (più 6 nomination) tra cui Gran Premio della Giuria e Premio della Giuria Ecumenica al Festival di Cannes, 7 David di Donatello (Film, Regista, Produttore, Fotografia, Montaggio, Attrice esordiente), il Globo d'oro per la Migliore Regia e 2 Nastri d'Argento (Regia, Sceneggiatura).

Così la critica:
Paolo Mereghetti (Dizionario dei film)
Scritto con Tonino Guerra in continua oscillazione tra ricordi personali e memoria collettiva, cronaca e fantasia, epica ed elegia, il film è la rievocazione di un episodio minore della guerra, dove l’attenzione è rivolta soprattutto ai pensieri, alle parole e ai gesti della povera gente. Alcuni momenti di alta poesia (la battaglia nei campi di grano) e altri di imbarazzante retorica.

Fernaldo Di Giammatteo (Nuovo dizionario universale del cinema)
Remake e ampliamento di “San Miniato, luglio 1944” (1954), primo cortometraggio dei registi toscani, “La notte di San Lorenzo” è un film storico particolare, in larga misura autobiografico, ricco di contaminazioni con il racconto fantastico e mitologico e con la fiaba infantile. Ispirato ad un avvenimento realmente accaduto durante la ritirata tedesca in Toscana, il film conferma l’atteggiamento verso la storia dei fratelli Taviani e la loro concezione del cinema come strumento pedagogico di crescita civile. La coerenza della storia e della sua cornice fiabesca, la spontaneità degli attori improvvisati e la sapiente cura con cui si riproduce la suggestione del paesaggio toscano hanno fatto ritenere a molti che “La notte di San Lorenzo” sia il capolavoro dei due registi.

VITTORIO E PAOLO TAVIANI – San Miniato (PI), 1929 e 1931
Trasferitisi a Roma alla metà degli anni '50, iniziarono a lavorare nel cinema e diressero alcuni documentari tra cui “San Miniato luglio '44” con il contributo alla sceneggiatura di Cesare Zavattini. Nel 1960 diressero insieme a Joris Ivens il documentario “L'Italia non è un paese povero”, mentre con Valentino Orsini firmarono i film “Un uomo da bruciare” (1962) e “I fuorilegge del matrimonio” (1963). Il loro primo film autonomo fu “I sovversivi” (1967), con il quale anticipavano gli avvenimenti del '68. Con Gian Maria Volonté raggiunsero il grande successo con “Sotto il segno dello scorpione” (1969). La tematica della rivoluzione è poi presente sia in “San Michele aveva un gallo” (1972), da Tolstoj, che nel film sulla restaurazione “Allonsanfan” (1974). Negli anni seguenti girano “Padre padrone” (1977, Palma d'oro al Festival di Cannes), tratto dal romanzo di Gavino Ledda, “Il prato” (1979), con echi neorealistici, “La notte di San Lorenzo” (1982, gran premio speciale della giuria a Cannes), il film a episodi “Kaos” (1984), “Il sole anche di notte” (1990), ancora da Tolstoj. Da qui in avanti, l'ispirazione dei Taviani procede a corrente alternata, tra episodiche riuscite come “Le affinità elettive” (1996, da Goethe) e strizzate d'occhio al mercato internazionale come “Good morning Babilonia”, (1987), a film molto meno riusciti, veri disastri col pubblico e la critica (“Fiorile”, 1993, “Tu ridi”, 1996). Ultimamente, i registi hanno scelto la via della televisione con “Resurrezione” (2001) e “Luisa Sanfelice”. Gli adattamenti letterari proseguono con “La masseria delle allodole” (2007), presentato al Festival di Berlino nella sezione “Berlinale Special”. Con “Cesare deve morire”, la cui peculiarità è dovuta ai detenuti che all'interno del carcere romano di Rebibbia recitano la tragedia di Shakespeare, i fratelli Taviani vincono nel 2012 l'Orso d'oro al Festival di Berlino e il David di Donatello per il miglior film e il David di Donatello per il miglior regista.
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