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Lunedì 24 Novembre Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
DALLAS BUYERS CLUB
(USA, 2013) di Jean-Marc Vallée – dur. 117’
Con Matthew McConaughey, Jared Leto, Jennifer Garner, Denis O'Hare, Steve Zahn
Nel 1986 a Ron Woodroof (Matthew McConaughey), un elettricista del Texas, viene diagnosticato l'Aids e i medici gli prospettano pochi giorni di vita. Frustrato dalla mancanza di terapie mediche ufficiali e non disposto ad accettare una condanna a morte, Woodroof trova un'ancora di salvezza nell'uso di farmaci illegali e alternativi e crea un giro di contrabbando per renderli disponibili ad altri malati di Aids. Tratto da una storia vera.

Premi:
Vincitore di 74 premi internazionali (più 44 nomination) tra cui il Premio Oscar per Attore protagonista (Matthew McConaughey), Attore non protagonista (Jared Leto) e Miglior trucco e acconciatura, più le nomination all’Oscar per Film, Montaggio, Sceneggiatura, 2 Golden Globes (Attore, Attore non protagonista), 4 Premi al Roma Film Fest (Premio AIC, Premio del pubblico, Miglior Attore, Farfalla d'Oro) e 2 Screen Actors Guild Awards (Miglior Attore e Miglior Attore non protagonista.

Così la critica:
Claudio Bartolini (FilmTv)
Storia vera e schiumante rabbia, quella raccontata dal buon Vallée su spartito dei semidebuttanti Borten e Wallack. Gli abomini delle multinazionali incrociano la dimensione individuale del male, in un percorso che ha nel corpo di McConaughey - dimagrito di 25 chili - il contrappunto visivo. Attorno a lui figure archetipiche (il medico ottuso, la dottoressa coscienziosa, la transessuale di illuminato candore) di un passato prossimo ancora vivo, per un film di scrittura e interpretazioni (superbo McConaughey, brillanti Leto e Garner) la cui regia, pur tenendosi a distanza di sicurezza dalla ribalta, è in grado di esplicitare i sottotesti in poche inquadrature. Trasformando, per esempio, una chiesa in strip club nel semplice passaggio da un primo piano a un campo medio.

Federica Di Bartolo (FilmUp)
Caratterizzato da una circolarità narrativa, si sviluppa su diversi toni passando dalla commedia alla tragedia, sono infatti i contrasti alla base dell’opera che la strutturano e l’analizzano, mettendo così a nudo livelli e stati emotivi diversi e al tempo stesso mostrando la crescita del protagonista. (…) È un film carico di cinismo, lucidamente ironico, ricco di sentimenti, ma che non scade mai nel sentimentale, oscilla fra commedia e tragedia, sostenuto da un alternarsi di dialoghi brillanti e sequenze crude che mostrano i sintomi della malattia. È una lotta continua contro la disperazione per la propria condizione e per la perdita delle persone care, contro la malattia, ma soprattutto contro il sistema.

JEAN-MARC VALLÉE - MONTREAL (QUÉBEC, CANADA), 1963
Vallée studia cinematografia all'Ahuntsic College e alla Université de Montréal. La sua filmografia comprende pluripremiati cortometraggi. Nel 1995 debutta nel lungometraggio con il thriller “Liste noire”, che resta in cima alle classifiche del box office canadese per diverse settimane. Si trasferisce quindi negli Stati Uniti per dirigere “Los Locos” (1998), “Loser Love” (1999) e diverse produzioni televisive. Nel 2005 dirige “C.R.A.Z.Y.”: candidato come miglior film straniero per gli Academy Awards è un coming of age ambientato nella turbolenta Québec degli anni Settanta. Nel 2009 dirige “The Young Victoria”, ambientato nei primi anni di regno della regina Vittoria, candidato a tre Premi Oscar (e premiato per i migliori costumi) e vincitore di due BAFTA. Nel 2011 in “Café de Flore” racconta due storie di separazione, mentre nel 2013 Vallé presenta al Festival di Roma “Dallas Buyers Club”, storia vera di un elettricista texano (interpretato da Matthew McConaughey, vincitore come migliore attore al Festival) in lotta contro l'Aids. Il film si aggiudica poi due Golden Globes per gli interpreti e tre premi Oscar.
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