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Lunedì 4 maggio Ore 16:15 - 20:15 - 22:30
ANIME NERE
(Italia/Francia 2014) di Francesco Munzi - dur. 103'
Con Marco Leonardi, Peppino Mazzotta, Fabrizio Ferracane, Barbora Bobulova, Anna Ferruzzo
Leo, figlio irrequieto di Luciano, una notte spara alcuni colpi di fucile sulla saracinesca di un bar protetto da un clan locale, in quel di Africo nel cuore dell'Aspromonte. Una provocazione come risposta ad un'altra provocazione. Un atto intimidatorio, ma anche un gesto oltraggioso che il ragazzo immagina come prova di coraggio e affermazione d'identità nei confronti del clan rivale e nei confronti del padre, maggiore di tre fratelli, dedito alla cura degli animali e lontano dalla cultura delle faide. L'eco della bravata di Leo giunge in quel di Milano e risveglia la mai sopita attrazione per la vendetta, la faida, in un misto di orgoglio represso dal benessere, o da esso alimentato sotto mentite spoglie.

Premi:
Vincitore di 1 premio internazionale (più 1 nomination): Premio “Schermi di Qualità – Carlo Mazzacurati al Festival di Venezia.

Così la critica:
Maurizio Porro (Il Corriere della sera)
Eccezionale, potente, etico racconto che vive nell’antropologia psicosomatica di voci, volti, luoghi d’Aspromonte, tornando alle radici ancestrali del Male, una denuncia straordinaria, con un cast eccellente.

Natalia Aspesi (La Repubblica)
È un’Italia sconosciuta che vediamo solo nei film, come se quei magnifici paesaggi selvaggi della montagna e quel mare splendente, quella ricchezza criminale, quella società dimenticata, quell’abbandono da parte dello Stato, quelle vite primitive e lussuose, precarie e sanguinarie, contadine e borghesi, fossero intoccate e intoccabili, chiuse nei loro riti tragici e antichi. I colori notturni del film preparano agli ammazzamenti, la lingua parlata da tutti, l’africese, musicale, duro, incomprensibile (tradotto dai sottotitoli in italiano) dà il senso di un mondo indecifrabile e sconosciuto, le belle facce primitive paiono appartenere a un altro tempo, a luoghi lontani e irraggiungibili. Gli attori, tutti meridionali, e alcuni abitanti di Africo, sono eccellenti, emozionanti, anche commoventi. Non li conosciamo (tranne Barbora Bobulova) o non riconosciamo, come Luigi, interpretato da Marco Leonardi, che abbiamo amato, ragazzo gentile nel film di Tornatore “Nuovo cinema Paradiso”, Oscar per il film straniero nel 1988.

FRANCESCO MUNZI - Roma, 1969
Ottenuta una laurea in Scienze Politiche all'Università La Sapienza, studia in seguito Regia al Centro Sperimentale di Cinematografia, diplomandosi nel 1998. Dopo qualche cortometraggio e documentario, debutta nel lungo nel 2004 con “Saimir” (2004). Premiato con il Nastro d’argento per il miglior regista esordiente, è la storia di un 15enne albanese emigrato in Italia con il padre. Tentando di evitare traffici clandestini e piccola criminalità, il giovane è alla ricerca di una via per il proprio riscatto nei sobborghi degradati della costa laziale. Nel successivo “Il resto della notte” (2008) la sparizione di un paio di orecchini provoca, nel cuore della ricca provincia torinese, un sanguinoso intreccio di destini. «Il film», scrive Prevosti su Nocturno, «trasuda di un freddo realismo, offre uno sguardo disilluso, disincantato e tagliente sull'operoso Nord, dove la perdita del valore dei rapporti umani è rintracciabile nell'amoralità che accomuna ricchezza e povertà». "Anime nere", in concorso alla 71a Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, è il suo terzo lungometraggio.
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