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Lunedì 31 gennaio Ore 16:15 - 21:00
L’AGNESE VA A MORIRE

(Italia, 1976) di Giuliano Montaldo - dur. 135’
Con Ingrid Thulin, Stefano Satta Flores, Michele Placido, Aurore Clément, Ninetto Davoli, William Berger, Flavio Bucci, Ron, Alfredo Pea, Aldo Reggiani, Eleonora Giorgi, Massimo Girotti, Johnny Dorelli, Gino Santercole, Dina Sassoli, Bruno Zanin, Piero Anchisi, Mario Bardella, Joan Peter Boom, Manfred Freyberger, Gabriella Giorgelli, Laura Lenzi, Antonio Piovanelli, Agla Marsili, Paolo Viola, Roger Worrod, Otello Prati, Giovanni Brusatori, Sergio Serafini, Ornella Muti.
Agnese, lavandaia della bassa Emilia, vive silenziosamente accanto a Paolo Palita, pressoché immobilizzato, ma ancora indomito marxista. Quando i Tedeschi le portano via il marito, che morirà sotto un bombardamento nel corso del trasferimento verso la Germania, Agnese decide di arruolarsi come partigiana. Dopo aver ucciso un tedesco con il calcio del fucile, raggiunge un gruppo partigiano e ne diviene nel contempo la vivandiera e la "mamma". Per quanto illetterata, Mamma Agnese dimostra equilibrio e molto buon senso. Così, poco alla volta, i compagni le affidano compiti organizzativi importanti e le danno donne-staffette: non di rado, inoltre, alcuni casi vengono risolti in base alle sue timide osservazioni. Quando, nell'ultimo duro inverno, un gruppo di partigiani viene tradito e sterminato da Tedeschi appostati lungo il percorso che dovrebbe portarli oltre le linee, Agnese disobbedisce al Capo nascondendo in casa i superstiti; rischia l'espulsione ma viene reintegrata.

Locandina del film immagine tratta dal film
Così la critica:
Giancarlo Zappoli (MyMovies)
Basandosi sul romanzo, in parte autobiografico, di Renata Viganò pubblicato nel 1949, Giuliano Montaldo racconta, con il rigore ma anche con il senso della partecipazione che gli è connaturato, il percorso di una donna negli anni dell'occupazione nazista.

GIULIANO MONTALDO
Genova, 22 febbraio 1930

Regista, attore. Impiegato in un'azienda di spedizioni nella sua città natale, entra a far parte come collaboratore della Cooperativa Produttori Cinematografici che inizia la sua attività nel 1951 con il film d'esordio di Carlo Lizzani, "Achtung! Banditi!". Partecipa al film ricoprendo un ruolo di secondo piano e si occupa anche dell'organizzazione. Negli anni successivi la sua passione per il mondo del cinema lo porta a continuare la sua carriera d'attore. Recita ancora per Lizzani, ma anche per Luciano Emmer e Valerio Zurlini. Alla fine degli anni Cinquanta è l'aiuto-regista di Gillo Pontecorvo in "La grande strada azzurra" (1957), di Lizzani in "Esterina" (1959) e collabora con Elio Petri per "L'assassino", che esce nel 1961. Tra il 1958 e il 1959 esordisce alla regia con alcuni cortometraggi e nel 1961 realizza il suo primo lungometraggio, "Tiro al piccione", opera coraggiosa che affronta un difficile momento storico attraverso l'ottica di un ragazzo che aderisce alla Repubblica di Salò. Nel 1964 "Una bella grinta" vince il Premio Speciale della giuria al Festival di Berlino e nel 1966 fa il regista della seconda unità nel pluripremiato "La battaglia di Algeri" di Gillo Pontecorvo. Nel 1971 il suo "Sacco e Vanzetti" si aggiudica la Palma d'Oro a Cannes. Grande appassionato di musica lirica, si è dedicato anche alla regia di opere liriche. Nel 1982 firma lo sceneggiato per la televisione "Marco Polo", girato in Cina, che riceve numerosi riconoscimenti e ottiene grande successo anche all'estero. È sposato con Vera Pescarolo, sorella del produttore Leo, sua assidua collaboratrice. È stato direttore di importanti rassegne e di premi cinematografici ed è stato Presidente di Rai Cinema.

Fonte comingsoon.it
Foto del regista
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